Dopo la parentesi milanese per l’asta di Arte moderna e contemporanea, Pandolfini torna in sede a Firenze per dar corso alla vendita di ARTE ORIENTALE, in calendario mercoledì 27 giugno con esposizione aperta dal 23 al 26.
Come nelle precedenti vendite il catalogo è vario e articolato per provenienze e epoche, tipologie e materiali, si alternano sculture figurative a pezzi di forma in bonzo, ciotole in porcellana, guanin in avorio, e poi lacche, giade e dipinti.
Tra i 291 lotti che compongono il catalogo spicca un VERSATOIO (lotto 32) in giada gialla eseguito in Cina durante la Dinastia Qing nel Periodo Qianlong (1735-1795). Il versatoio, ispirato agli antichi recipienti in bronzo gong, è in stile arcaico e testimonia in modo esemplare l’inclinazione dell’Imperatore per oggetti innovativi ma radicati nell’arcaismo, come sono i raffinatissimi intagli di maschere taotie a piume di pavone che decorano la fascia centrale leggermente bombata. All’orlo e sul piede il decoro consiste in una geometrica greca keyfret, mentre è un motivo fenghuang quello intagliato sulla presa verticale. Questo straordinario oggetto, che ha già attratto l’interesse del mondo collezionistico, esprime negli intagli un’abilità tecnica eccellente che porta a supporre una committenza interna alla corte, in particolare viste le dimensioni grandi per la pietra ma ridotte per la tipologia di recipiente si è inclini a pensare che potesse essere una curiosità custodita nella “scatola del tesoro” imperiale. La valutazione di questo oggetto d’arte è di 30.000/50.000 euro.
Mentre è di 20.000/30.000 euro la stima di un VASO (lotto 37), Dinastia Qing XVIII secolo, che ha diversi elementi in comune con il versatoio appena descritto a partire dal materiale, la giada, che nello specifico è bianco-grigia. Lineare, di forma squadrata, ha il corpo diviso in tre sezioni, superiore e inferiore decorate con morivi di draghi stilizzati mentre in quella centrale il decoro è costituito da maschere taotie come per il versatoio, e anche per questo oggetto la forma e i decori rimandano ai bronzi antichi, in particolare quelli del periodo Shang.
Altro stupendo manufatto che racchiude in se tutta la perizia tecnica e l’eleganza degli artisti-artigiani cinesi durante il XVIII secolo è la SCATOLA CON COPERCHIO (lotto 144) in lacca rossa con forma di crisantemo stilizzato. In catalogo con la stima di 2.500/3.000 euro, la scatola è Interamente decorata da piccoli motivi floreali che si ripetono perfettamente uguali a formare tre corolle concentriche di petali allungati, l’interno è di una lucente lacca nera.
Ancora Cina per parlare della bella COPPIA DI VASI del Periodo Repubblica (lotto 116) di una aggraziata e proporzionata forma HU, realizzati in porcellana e dipinti nei toni della famiglia rosa. La ricca ornamentazione pittorica mostra notai ed altri personaggi in esterni tra quinte di alberi, sui fianchi vi sono le prese in forma di ruyi e una decorazione in rilievo di pesci. I vasi, marchiati alla base Qianlong sono valutati 5.000/6.000 euro. Mentre è di 10.000/15.000 euro la stima di un’altra COPPIA DI VASI TIANQIUPING in porcellana decorati con gli otto immortali su un luminoso fondo blu notte (lotto 117). Oltre ai due esempi citati il catalogo presenta una numerosa selezione di vasi, singoli e in coppia di differenti misure e decori, ma tutti particolarmente interessanti q di grande impatto decorativo per grazie al raffinatissimo impianto decorativo di ognuno, sia esso giocato sulla monocromia degli smalti sia sulla ricchezza della decorazione dipinta e in rilievo.
Una GUANYIN, Cina secolo XX, è il trait d’union tra il mondo della porcellana è quello della scultura. Questa, in catalogo per la cifra di 8.000/12.000 euro, è in porcellana verde celandon e poggia su una base decorata con rilievi di rocce e onde, mentre è scolpita in avorio la bella GUANYIN che è proposta con una valutazione di 3.000/5.000 euro. La veste dal panneggio fluido e la delicatezza del vaso di fiori che regge nella mano sinistra sono la firma di una artista di grande gusto e abilità attivo durante la Dinastia Qing nel corso del XIX secolo.
Infine chiudiamo questa carrellata nell’arte cinese con un DIPINTO eseguito durante la Dinastia Qing a cavallo tra I secoli XVIII e XIX che raffigura nella parte centrale Avalokiteshvara, il Buddha della compassione con undici teste e mille braccia per aiutare le persone, ed ai lati i diciotto Lohan. Di grandi dimensioni, cm 249x130, quest’opera ha una valutazione di 8.000/12.000 euro.
In catalogo non solo Cina, per il Giappone ricordiamo una SCULTURA (lotto 145) in legno laccato e dipinto in policromia del Periodo Edo che raffigura un monaco in posizione meditativa che è in catalogo con una valutazione di 5.000/6.000 euro. Dal Giappone alla Cambogia del secolo XIII, Impero Khmer, con una bella TESTA (lotto 171) in pietra scolpita a tutto tondo che presenta tracce di policromia in catalogo con una valutazione di 20.000/30.000 euro, poi India settentrionale del IX secolo periodo a cui risale la STELE (lotto 170) in pietra della valle di Almora la cui stima è di 8.000/12.000 euro.
Il catalogo che si conclude con una pregevole sezione di avori comprende anche buon numero di coralli intagliati e una nutrita raccolta di arredi che vanno da mobili vetrina a diverse tipologie di sedute, da paraventi in legno intagliato ed altri in lacca e altri ancora in seta e carta dipinta, poi credenze, tavoli…