Dopo il successo dell’asta “Tesori Ritrovati” e la conferma di “Capolavori da Collezioni Italiane” con l’aggiudicazione per 2.569.500 euro di uno straordinario VASO IMPERIALE, Pandolfini con il Dipartimento di ARTE ORIENTALE torna a incassare un’aggiudicazione d’eccezione: 1.532.500 euro per una CIOTOLA in porcellana bianco-blu dipinta con personaggi in un paesaggio, realizzata in Cina durante la dinastia Ming tra il XV e il XVI secolo (lotto 52).
Il compratore straniero, collegato per telefono, si è aggiudicato la preziosa ciotola dopo una lunga ed entusiasmante gara con dei collezionisti presenti in sala ed altri come lui collegati per telefono perché anche loro chiamavano dall’estero. I rilanci che all’inizio erano regolari hanno subito uno scossone cominciando a correre velocemente verso la cifra finale che ha strappato alla sala uno spontaneo e caloroso applauso.
L’asta del 19 dicembre, che ha incassato un totale superiore ai 2 milioni e 100 mila euro, oltre alla magnifica ciotola presentava altri oggetti di grande raffinatezza e rarità che hanno mosso il collezionismo occidentale più colto e raffinato, e quello orientale, cinese in particolare, portando ad aggiudicazioni di grande rilievo internazionale anche diversi altri lotti. Ricordiamo una COPPIA DI CIOTOLE, Cina Dinastia Qing periodo Kangxi (1661-1722), in porcellana bianca di forma molto lineare con una preziosa decorazione di guizzanti pesci dai colori vivaci e riflessi d’oro e, sotto la base, un simbolo ben augurale, passata di mano per 50.000 euro (lotto 134).
Importante performance anche per un’elegante e preziosa CIOTOLA, Cina della dinastia Qing marchio e del periodo Kangxi (1662-1722), in porcellana a fondo blu decorata con draghi rossi e verdi che volano in mezzo alle nuvole, che una lunga competizione ha portato all’aggiudicazione per 35.000 euro (lotto 125).
Poco meno, 32.500 euro, è la cifra con la quale è passata di mano ancora una COPPIA DI CIOTOLE, Cina dinastia Qing con marchio e periodo Qianlong (1736-1796), che presenta una bella decorazione di fiori e rami ming style in bianco e blu (lotto 58).
Esulando dal mondo della porcellana, che oltre ai lotti citati, ha spuntato molte altre aggiudicazioni di assoluto rilievo con importanti incrementi rispetto alle stime di partenza, ricordiamo una scultura scultura tibetana del XVII-XVIII secolo raffigurante Agni, il dio del fuoco che a cavallo di una capra regge nella mano sinistra una piramide contenente il fuoco. L’opera, realizzata in bronzo dorato ha chiuso a 37.500 euro (lotto 151).
L’esito della vendita di oggi conferma che i collezionisti internazionali sono sempre più attenti e partecipi alle aste di Pandolfini grazie alla politica del dipartimento che segue criteri rigorosi nella scelta dei lotti da proporre, privilegiando la qualità a scapito della quantità e, se possibile, la provenienza privata, una atout di grande importanza perché sinonimo di “freschezza” dell’opera proposta. Non a caso le più importanti aggiudicazioni odierne sono di oggetti provenienti da due belle collezioni private, una milanese e una romana.
Grande soddisfazione anche per l’esito dell’asta di ARCHEOLOGIA battuta il 18 dicembre il cui catalogo, che proponeva il meglio dell’archeologia classica ed egizia, con l’82% di lotti aggiudicati ha sfiorato 1.000.000 euro, pari a più doppio del monte stime.
Poco più di 200 lotti davano corpo a una vendita preziosa non solo per i valori delle opere ma anche per l’eleganza delle stesse, e tra queste spicca una TESTA-RITRATTO monumentale - alta 42 centimetri, ben più del vero - di squisita fattura che ritrae una Dama di corte di età adrianea/antonina, databile grazie all'elaborata acconciatura alla metà del II secolo d.C, che è stata aggiudicata dopo una serie di rilanci senza soluzione di continuità a 112.500 euro (lotto 155).
Stessa cifra, 112.500 euro, a cui è arrivata anche la competizione per una FIGURA FEMMINILE CON ABITO CERIMONIALE, una grande statua in marmo bianco scolpita a Roma nel I secolo d.C. che non si distingue solo per il pregio artistico ma anche per la sua vicenda collezionistica: in epoca moderna fece parte dell’arredo scultoreo di Villa Pianciani, opera di Valadier, e in seguito fino al 1927 della collezione del pittore Vangelli (lotto 156).
Ancora Roma, età adrianea prima del 130 a.C., per un’altra TESTA RITRATTO femminile, aggiudicata a 68.750 euro che costituisce un bell’esempio della ritrattistica prima che venisse l’abitudine di indicare a trapano iridi e pupille (lotto 173). Mentre hanno corso fino a 52.500 euro i rilanci dei diversi compratori collegati al telefono e presenti sulla piattaforma Pandolfini Live per un’altra TESTA classicheggiante d’ineccepibile nitore formale di una divinità con diadema semilunato, che potrebbe essere il ritratto di Vibia Sabina (83-136 d.C), moglie dell'imperatore Adriano (lotto 175).
Decisamente più antica è una TESTINA di età ellenistica raffigurante Zeus Ammone che è in una nuova collezione per 45.000 euro. La scultura in marmo bianco raffigura il dio con le corna ovine, suo tipico attributo, che in questo caso invece di essere particolarmente evidenti sono due piccole volute al posto delle orecchie (lotto 98).
Diversi gli altri lotti hanno acceso gli interessi e spuntato ottime aggiudicazioni, ma se collezionare testimonianze materiali dell’Antichità non è solo volontà di circondarsi di oggetti affascinanti e rari, ma è anche desiderio di accostarsi più da vicino a quel mondo antico che è alla base della nostra cultura ci piace ricordare tre opere che hanno suscitato una notevole eco nel territorio foggiano, in particolare a Lucera dove in molti si sono mossi per farle rientrare nel patrimonio artistico locale. Si tratta di una TESTA VIRILE VOTIVA e una TESTA FEMMINILE VOTIVA, entrambe a mezzotondo, e una TESTA VOTIVA a tuttotondo. Le tre teste, parte dei reperti di un complesso votivo dedicato a Atena Iliaca, situato nei pressi della Villa comunale di Lucera, sono state aggiudicate rispettivamente a 4.375, 1.250 e 8.125 euro (lotti 168, 169 e 170).