Objets de vertu e opere d’arte da collezione: le wunderkammer di pandolfini

Le Wunderkammer di Pandolfini, così si potranno chiamare le stanze al piano nobile di palazzo Ramirez Montalvo che dal 25 al 29 maggio ospitano le esposizioni della nutrita sessione di vendite che la Casa d’Aste ha in programma a fine maggio.

Sono cinque cataloghi distinti che ben coesistono uno a fianco all’altro, legati da un comune senso del bello, dell’elegante, dell’oggetto d’arte con un passato d’uso quotidiano e ora oggetti da collezione, che vanno dagli Argenti alla Numismatica passando da Gioielli, Orologi e Objets de vertu.

Nel pomeriggio del 29 maggio sarà il turno di Objets de vertu e opere d’arte da collezione, il primo catalogo di Pandolfini dedicato a curiosità e souvenir del Grand Tour, oggetti rari e preziosi degni delle Stanze delle Meraviglie del Secolo dei Lumi.

Corpus centrale dei circa 200 lotti del catalogo è una collezione di micromosaici in larga parte scatole, tabacchiere e placche; un nucleo importante nel quale spicca una grande veduta del Colosseo di scuola romana della seconda metà del XIX secolo stimata 30.000/50.000 euro e una rara opera firmata da Gioacchino Rinaldi e datata 1785 che, al contrario della precedente, è una piccola placchetta raffigurante tre farfalle, in catalogo per 5.000-7.000 euro.

Particolarmente importanti sono due micromosaici in cornice uno è Donna allattante l’altro Moschettiere, stimati rispettivamente 18.000/25.000 e 15.000/20.000 euro.

Numerosa è anche la collezione di oggetti in commessi di marmi e pietre dure, tra questi troviamo una scatola composta da placche fiorentine del XVII secolo montate in Inghilterra all'inizio del XIX, sintesi perfetta dell’oggetto souvenir del Grand Tour, la cui stima è di 12.000-18.000 euro.

Gli Objets de vertu, che esulano da quelli appartenenti alle collezioni appena descritte, sono tabacchiere in oro, argento e porcellana, sigilli, flaconi da profumo, e tante altre piccole opere diverse nei materiali, nelle provenienze e nelle epoche, ma che hanno in comune rarità e preziosità che le rendono uniche e per questo ambite da raffinati collezionisti internazionali.

Tra queste unicità troviamo una coppa in avorio su base d’argento a forma di nave interamente scolpita con figure mitologiche di scuola tedesca realizzata tra la fine del XVIII e gli inizi del XIX secolo che è a catalogo con la stima di 10.000-15.000 euro.

Molto interessante anche un cofanetto di manifattura napoletana del XVIII secolo, stima 12.000-18.000 euro; sotto al coperchio decorato con putti alati e all’interno del corpo sagomato e decorato a rocaille si nasconde un piccolo vassoietto in tartaruga decorato in oro.

La vendita si completa con un bel numero di opere d'arte, tra queste si trova una vanitas in marmo bianco raffigurante un impressionante busto con un teschio eseguita tra la fine XVII e gli inizi del XVIII secolo, la cui stima è di 2.500-3.500 euro, poi una raccolta di 194 calchi in gesso di Luigi Pichler custoditi in quattro volumi in marocchino rosso che contengono anche gli elenchi manoscritti dei pezzi, la cui stima è di 2.000/3.000 euro.

Particolarmente curioso è il piccolo globo terreste tascabile, J & W Cary Londra 1791, contenuto nel suo astuccio originale in galuchat la cui valutazione è di 3.000/4.000 euro.

Infine ricordiamo una bella collezione di bronzi rinascimentali, una di vetri del ‘600, una pendola da camino francese raffigurante l’Africa il cui valore è di 8.000/12.000 euro, una marescialla, una serie di scatole da tavolo in legno con commessi in pietre dure, tutte fiorentine del XIX secolo che sono stimate 3.000/4.000 euro, mentre sono romane una serie di scatole portagioie in metallo dorato, smalti e micromosaici, come romani sono dei fermacarte dell’ottocento in marmo con micromosaici.