Le vendite record di gioielli e orologi hanno portato Pandolfini a chiudere il mese di novembre con oltre 6.200.000 di euro di venduto.
Un risultato eccezionale al quale hanno concorso con ottime performance le vendite di Libri, Argenti, e Numismatica cui si aggiungono quelle di Dipinti Antichi e Dipinti del XIX secolo.
Partendo dalla più stretta attualità parliamo dell’asta di GIOIELLI che si è conclusa il 29 pomeriggio con la strepitosa aggiudicazione del Diamante TYPE IIa purezza IF di 14,67 carati che ha chiuso una competizione tra buyers collegati per telefono a 979.000 euro (lotto 408).
Il successo di questa pietra concorre al grande successo di tutta la vendita che chiude con numeri importanti: oltre 3.225.000 euro di venduto, che equivale al 160% delle stime ottenuto con il 73% di lotti venduti.
Oltre al diamante diversi sono i risultati di rilievo: un ANELLO che montava un rubino birmano ovale di ct 5.10 circondato da una corona di diamanti per ct 5.50 che dai 60.000 euro di partenza ha corso, in un continuo di rilanci tra molti telefoni, fino a 283.000 euro (lotto 355).
Esemplari anche gli esiti di un diamante non montato taglio a goccia di 5,75 ct che è passato di mano per 106.250 euro (lotto 87), di un anello in platino che montava un bello zaffiro ottagonale di circa 16 ct affiancato da due diamanti taglio trillant che ha raddoppiato la stima passando di mano per 93.750 euro (lotto 407). Medesima cifra raggiunta dalla importante collana di Bulgari della Collezione alta gioielleria 2014, un pezzo unico corredato del disegno originale (lotto 171).
Va ricordata la vendita per 90.000 euro di un anello in oro giallo con montava al centro di un pavé di diamanti un solitario di circa 11 ct (lotto 83) e due lotti provenienti dalla collezione della Principessa Ruspoli: la collana appartenuta a Cristina Ruspoli, moglie di Napoleone Carlo Bonaparte, composta da ventotto diamanti taglio vecchio che è entrata in una nuova collezione per 57.500 euro (lotto 403) e il paio di orecchini di Hary Wiston in forma di tralcio stilizzato da cui pendevano due diamanti taglio a goccia che sono stati contesi fino a 47.500 euro (lotto 405).
Il pomeriggio del 29 novembre si è chiuso con il catalogo dedicato agli OROLOGI che ha sfiorato i 900.000 euro di venduto e, come il precedente, è stato caratterizzato da un lotto superstar: il CRONOGRAFO ROLEX DAYTONA PAUL NEWMAN del 1969, che alla fine di una combattuta gara tra telefoni ha chiuso ben oltre il doppio della stima a 442.500 euro (lotto 602).
L’aggiudicazione di questo orologio costituisce un ulteriore grandissimo risultato ottenuto dal dipartimento nella ricerca, acquisizione e vendita di Cronografi Rolex, in particolare Daytona, una catena di successi che fa di Pandolfini il punto di riferimento italiano e non solo per il mercato relativo e l’alta orologeria.
Tra gli altri lotti eccellenti ricordiamo la vendita di due CRONOGRAFI ROLEX DAYTONA “BIG RED”, uno in acciaio del 1980 è passato di mano per 52.500 euro (lotto 588), l’altro anch’esso in acciaio ma del 1984 è stato aggiudicato per 65.000 euro (lotto 563).
In precedenza, il 27 novembre è stato battuto sotto il nuovo marchio "ARCADE" il catalogo interdisciplinare LIBRI, ARGENTI e NUMISMATICA aperto da un nuovo successo per il dipartimento di Libri, Manoscritti e Autografi che anche per questa vendita ha visto un pubblico costituito in parte da librerie antiquarie e in parte da collezionisti privati, le une e gli altri italiani e internazionali. La percentuale di lotti venduti è stata come sempre di poco inferiore all’80%, mentre è stato raggiunto il 173% delle stime con molti lotti che hanno raddoppiato, triplicato e ottenuto esiti esponenziali.
Tra le aggiudicazioni più alte troviamo il piccolo Callot, una raccolta di sei serie di incisioni d’inizio Seicento appartenuta a Sir Horace Walpole passato di mano a 16.250 euro (lotto 48), poi il celebre Atlante settecentesco stampato da Antonio Zatta venduto anch’esso a 16.250 euro (lotto 96).
La più importante opera settecentesca dedicata alla Cina è stata battuta a 10.000 euro (lotto 79), mentre la storia della Polonia di Kromer del 1558 ha suscitato grande interesse entrando in una nuova collezione per 6.250 euro (lotto 28). Anche il rarissimo incunabolo del 1497 di sole otto pagine scritto dal Savonarola è passato di mano a 5.000 euro dopo un’accesa lotta tra la sala, i telefoni e la piattaforma online (lotto 39).
Ottimi i risultati dello Sgrilli del 1733 dedicato a Santa Maria del Fiore che è ì stato venduto a 5.500 euro (lotto 87), della splendida copia della Gerusalemme liberata illustrata dal Piazzetta, opera del 1745, aggiudicata a 5.750 euro (lotto 88), e della prima edizione della Historia d’Italia del Guicciardini del 1561 che rilancio dopo rilancio ha corso fino a 4.375 euro (lotto 25).
Bellissimi risultati anche dalla sezione di libri moderni: la prima edizione con dedica della Casa dei doganieri di Montale del 1932 è stata aggiudicata a 5.000 euro (lotto 133) e la “mitica” prima edizione del 1914 dei Canti orfici di Dino Campana, esemplare con dedica a Giovanni Papini, è stata aggiudicata a 5.500 euro (lotto 128).
Ai libri hanno fato seguito gli ARGENTI che hanno segnato eccellenti numeri, non lontano dall’80% il totale dei lotti venduti pari al 110% delle stime di partenza. Un'asta, dunque, che ha dato un buon segnale al mercato e al collezionismo dell'argenteria di produzione italiana e internazionale.
Partiamo proprio da quest’ultima per ricordare il grande successo registrato dalle opere dell’argentiere inglese Paul Storr, i suoi 12 piatti con tesa sagomata sono stati aggiudicati per 32.500 euro (lotto 177), mentre il centrotavola realizzato nel 1805 è passato di mano per 11.250 euro (lotto 177/2).
Molto bene anche gli argenti italiani, su tutti spicca l’elegante calamaio di Giuseppe Valadier che è entrato in una nuova collezione per 13.800 euro (lotto 239).
Decisamente interessante, perché oggetto di uno dei collezionismi più tipici e di tradizione del mondo degli argenti, sono le aggiudicazioni di una bella serie di caffettiere provenienti da una collezione privata, lotti che hanno chiuso le loro gare a 5.500, 3.800 e 3.800 euro (lotti 161,162,163). Medesima provenienza per alcune zuccheriere che hanno che hanno realizzato 2.500, 3.200 e 5.300 euro (lotti 164, 165, 166).
I risultati confermano che il lavoro di selezione applicato dal dipartimento nella scelta dei lotti, una selezione che privilegia la qualità è il gusto internazionale, è apprezzata e ripagata dal forte interessamento da parte di clientela privata sia italiana che estera.
L'asta di del dipartimento di NUMISMATICA anche in quest’occasione ha ottenuto un'egregia performance, in linea con il recente passato ha segnato il 154% delle stime ottenuto con la vendita dell’88% dei lotti.
Le aggiudicazioni hanno messo ancora una volta l’accento sull’interesse della clientela, fatta di collezionisti e buyers, verso le monete del periodo rinascimentale e quelle d'oro del XX secolo, da collezione e investimento, rappresentate da gruppi di sterline e marenghi italiani e stranieri.
Tra le monete possiamo ricordare il testone di Federico II Gonzaga della collezione Magnaguti, grandissima rarità del periodo, venduto per 23.750 euro da una stima di partenza di 6.000/12.000 (lotto 395).
Buono anche l'interesse per le monete medicee che hanno raggiunto il 90% del venduto, e il rarissimo cofanetto dei Savoia contenente novantuno medaglie dei personaggi più illustri della famiglia, venduto per 6.875 euro (lotto 316).
Per quanto riguarda le AUTO CLASSICHE che eccezionalmente sono state battute nella sede di Prato, città che ha risposto con entusiasmo e una larga partecipazione all’evento, va segnalato il successo di una PORSCHE 911 S 2.4 del 1972 che non ha mai subito modifiche e in ottime condizioni meccaniche che è entrata nella scuderia di un nuovo appassionato per 75.000 euro (lotto 5).
Infine della Collezione di vetri di Archimede Seguso segnaliamo l’interesse del pubblico per alcuni begli esemplari della serie “La Fenice”, nati dopo l’incendio del Teatro, su tutti il VASO con corpo a bocia in vetro trasparente blu con applicazioni in bianco che è stato battuto per 7.500 euro (lotto 110).