Grande soddisfazione per l’esito dell’asta di ARCHEOLOGIA battuta il 23 febbraio che ha registrato l’86% di lotti aggiudicati incassando oltre 700.000 euro, cifra pari al 165% del monte stime.
Poco più di 230 lotti costituivano un catalogo prezioso per valore e per l’eleganza delle opere contenute tra le quali spiccava un’eccezionale statua di AFRODITE PUDICA del II secolo d.C. che con i suoi 118.750 euro è stata il top lot dell’asta. L’opera, realizzata in età romana in marmo greco insulare, all’inizio del XIX secolo quando entrò nella collezione nobiliare che l’ha conservata fino ad oggi, ha subito alcuni restauri solo nella parte inferiore del corpo, mentre testa e torso sono rimasti come l’artista romano li aveva creati quasi duemila anni fa (lotto 175).
E a proposito di Afrodite non sfugge l’aggiudicazione di un TORSO DI AFRODITE, mondo romano del I-II secolo d.C., in marmo greco che è stato aggiudicato per 12.500 euro (lotto 110).
Le due statue di Afrodite erano parte di un’ampia selezione di marmi antichi, categoria verso cui il pubblico negli ultimi anni ha dimostrato crescente interesse; tra quelli di maggior prestigio sicuramente sono i 27.500 euro con cui è passata di mano una TESTA DI SCIPIONE, ritratto vicino al tipo iconografico del celebre statista repubblicano (lotto 157), e il BUSTINO DI SERAPIDE (lotto 181) che con una galoppata ha chiuso la sua gara alla cifra, esponenziale rispetto alla richiesta, di 27.500 euro. E a 27.500 euro si è chiusa la gara anche di un SARCOFAGO, romano del III secolo d.C., decorato solo sul fronte con eroti alati che reggono un clipeo con l’effige del defunto (lotto 145).
Sempre in tema di marmi romani telefoni, commissioni e la piattaforma PANDOLFINI LIVE, hanno portato anche la STELE DI PRETORIANO del 230-250 d.C. a essere aggiudicata per 16.250 euro (lotto 171), e a poche migliaia meno, 13.950 euro, alla battuta di un RITRATTO del 30-40 d.C. di elevatissima qualità, nel quale si può riconoscere un uomo di potere di epoca tiberiana (lotto 156); infine, una TESTA DI DIONISO del II secolo d.C., che mostra il dio barbato e coronato di foglie, battura a 12.500 euro (lotto 174).
Ancora per quanto riguarda i marmi bisogna parlare dell’importante successo delle epigrafi presenti in catalogo, la prima è l’EPIGRAFE OSTIENSE del I-II secolo d.C., realizzata dai figli ricorda Lucio Marrio Erote, che è in una nuova collezione per 13.750 euro (lotto 147); poi un EPIGRAFE del mondo romano databile alla fine del I-II secolo d.C (lotto 142), e un’EPIGRAFE DEL LIBERTO DELL’IMPERATRICE LIVIA, del I secolo d.C. (lotto 141), che hanno chiuso rispettivamente a 8.750 e 9.375 euro.
Come di consueto era ampia la sezione dedicata alla ceramica greca, etrusca ed italiota. Possiamo ricordare un monumentale CRATERE A MASCHERONI apulo a figure rosse, del IV secolo a.C., che ora è in una nuova collezione a fronte di 16.250 euro (lotto 163),
Al mondo etrusco, esattamente a Tuscania seconda metà del II secolo a.C., appartiene il COPERCHIO DI SARCOFAGO, in terracotta che raffigura il defunto come se partecipasse ad un banchetto disteso un una kline, etrusco ma del IV-III secolo a.C. è anche uno SPECCHIO in bronzo, entrambi i lotti sono stati aggiudicati per 10.000 euro (lotto 79 e 87).
Per il L’antico Egitto su tutti i lotti vale la pena di ricordare una grande MASCHERA con cartonnage nella parte superiore che conserva il volto della mummia di giovane figura femminile, che è stata aggiudicata a 10.000 euro, più del doppio della stima (lotto 29).