Il Dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea della Pandolfini presenterà nella prossima asta del 21 giugno un capolavoro di Giacomo Balla, il dipinto dal titolo “Fallimento”, olio su tavola del 1902 di cm 23x31, prima idea per la realizzazione del quadro di dimensioni più grandi (cm 116x160).
L’opera proposta al retro reca una dedica di Balla a Placido Rotella, amico e medico, al quale l’artista nel 1944 donò il dipinto che fu esposto in numerose mostre tra cui Balla, 40 opere dal 1902 al 1943, a cura di Enrico Crispolti nel 1987 a Roma alla Galleria Donatella Russo e a Villa Medici, e al Beaux-Arts de Paris con l’esposizione Griboullage Scaraboccio.
Nella composizione divisionista l’artista ritrae la sezione di un grande ingresso posto in via Veneto a Roma. Un’immagine desolante che raffigura la chiusura di una bottega e il conseguente stato di abbandono.
Giacomo Balla in questo capolavoro ricrea la scena con perizia realistica: gli scarabocchi di gesso, i graffiti e i segni infantili lasciati dai ragazzini, una macchia, un pezzo di carta, tutto è simbolo del dramma sociale. Aspetti esaltati dai colori tenui mescolati con la sabbia per evidenziare i particolari dell’intonaco, della pietra e dell’asfalto, mentre il taglio obliquo rimanda allo scatto fotografico.
L’opera suscitò notevole scalpore per la raffigurazione ritenuta audace ma anche grande ammirazione per il virtuosismo di esecuzione.
Nei primi anni del Novecento l’arte di Balla ha due caratteristiche principali: i contenuti rappresentati sono principalmente a sfondo sociale mentre lo stile è frutto delle ricerche sulla pennellata divisa, Balla studiò le teorie scientifiche sulla percezione visiva in particolare rispetto alla funzione dei colori nella resa prospettica.