Un catalogo arcade di dipinti apre il 2020 di pandolfini

Pandolfini apre l’anno il 3 marzo con il catalogo ARCADE | DIPINTI DAL XVI AL XX SECOLO, che offre un’ampia scelta di opere di scuola italiana e straniera attentamente selezionate per soddisfare il variegato mondo del collezionismo.

Magistrale esempio dell’abilità di Giacomo Francesco Cipper quale naturamortista è una coppia di tele raffiguranti un PESCIVENDOLO e una POPOLANA CON SELVAGGINA dove attraverso sapienti colpi di pennello carichi di materia e un accorto utilizzo di luci e ombre il pittore riesce a restituire mimeticamente le forme rendendo quasi vibranti le piume dei volatili e iridescenti le squame dei pesci.

Molto interessanti le presenze toscane in catalogo: due dipinti del senese Raffaello Vanni, una NATIVITÀ su tavola, sormontata da una gloria angelica luccicante di bagliori dorati, tipica del tardomanierismo fiorentino e un intenso ritratto che rientra nella felice stagione che vide nascere e affermarsi a Firenze, nei decenni centrali del Cinquecento, una nuova tipologia ritrattistica grazie all’apporto originale di Jacopo Pontormo e del suo allievo, il Bronzino. 

Notevoli anche le opere su rame quali una grande FLAGELLAZIONE DI CRISTO di scuola fiamminga che reinterpreta, arricchendo e vivacizzando con particolare decorativi, una celebre incisione di Agostino Carracci e un suggestivo ovale di piccole dimensioni che ripropone con notevole perizia pittorica l’importante tela che Carlo Saraceni eseguì in sostituzione del dipinto di Caravaggio rifiutato dai monaci di Santa Maira della Scala di Roma.

Si segnalano infine sette ritratti provenienti dalla residenza dei Marchesi Carlotti, famiglia veronese che ha attraversato la storia annoverando una galleria di personaggi di altissimo rango, tra cui quello primo seicentesco di Andrea Carlotti, cavaliere di Santo Stefano che si trovò a combattere sulle navi del granduca Ferdinando de’ Medici.

 

Nelle oltre 100 opere tra dipinti, disegni e sculture della sezione dedicata all’Otto e ai primi del Novecento spiccano numerosi gli artisti di scuola lombarda, tra cui Giorgio Belloni, Emilio Borsa con CAMPAGNA MONZESE e Eugenio Gignous presente con PAESAGGIO CON CIELO.  Interessante anche la presenza toscana che annovera Stefano Ussi, Plinio Nomellini, Mario Puccini con due dipinti, uno è BANDITELLA ALLAGATA, Armando Spadini e il pittore aretino Pietro Benvenuti con un RITRATTO DEL GRANDUCA LEOPOLDO II DI LORENA. Dalla toscana a Roma, con IL GREGGE DEI SOSTREGONI del Giulio Aristide Sartorio, e al mondo napoletano con Domenico Morelli, Alessandro la Volpe, Gioacchino Toma e Antonino Leto presente con FESTA DEL CORPUS DOMINI.

Poi, un nucleo di opere su tela e su carta di Mario Cavaglieri, l’originale pittore rodigino che amava ritrarre l’eleganza della figura femminile con l’uso di impasti cromatici cremosi spesso ottenuti spremendo direttamente il tubetto sulla tela, ancora ENTRATA NEL CARAVANSERRAGLIO DI SOLTANIYEH di Alberto Pasini, il RITRATTO DELLA MOGLIE CAMILLE sullo sfondo della città di Firenze del pittore, illustratore e scenografo Umberto Brunelleschi, e un’opera del sardo Giuseppe Biasi, CORTEO NUZIALE.

In catalogo anche una selezione di autori stranieri come i fiamminghi Theodorus Ludovicus Mesker e Piet Jan Van der Ouderaa, autore di IL FRUTTIVENDOLO VENEZIANO, mentre sono russi Sergei Vinogradov e Alessio Issupoff cui è attribuito IL RATTO.

Per i disegni segnaliamo Lorenzo Viani, Giovanni Segantini presente in asta con uno studio di nudo e Federico Zandomeneghi con FIGURE, chiudiamo con una scultura del palermitano Ettore Ximenes, il bronzo ECCE MATER.