E’ questa una delle vendite più attese della stagione, ghiotta occasione per collezionisti e mercanti alla continua ricerca del “vestito” adatto per i propri dipinti. Dopo i successi degli ultimi anni, con la vendita delle collezioni di cornici di Roberto Lodi prima e Franco Sabatelli poi, Pandolfini propone un’accurata selezione di cornici italiane dal Cinquecento all’Ottocento.
Caratteristica principale è naturalmente l’oro, con tutte le sue varianti di bolo, ma non manca il gioco di contrasto con il nero, oltre ad interessanti testimonianze di lacche policrome, spesso ad imitare il marmo.
Se da un lato il catalogo del 18 aprile offre un bel nucleo di cornici toscane in lacca nera e oro, sempre desiderate dai collezionisti come l’esemplare fiorentino degli inizi del XVII ornato da un bel cimiero intagliato a volute la cui stima è di 2.500/3.500 euro, dall’altro non mancano le varietà di ordini e di intagli tipici della produzione emiliana e piemontese del Seicento, caratterizzate da una preziosa doratura che riesce a valorizzare ancor di più il virtuosismo degli ebanisti, spesso capace di realizzare delle vere e proprie opere di scultura a tutto tondo.
E del Seicento emiliano sono due belle cornici, una in legno intagliato e dorato in catalogo per la cifra di 3.000/4.000 euro e una ornata da volute fogliate dorate su fondo laccato scuro la cui stima è di 2.000/3.000 euro, mentre è di 1.500/2.500 euro la stima di una cornice piemontese del medesimo periodo anch’essa in legno dorato decorata a più ordini di intagli.
Da segnalare, poi, una rara Coppia di cornici toscane della fine del XVI secolo in legno intagliato, laccato nero e dorato, testimonianza di un momento di passaggio dallo stile tardomanierista alla fantasia del barocco fiorentino stimata 8.000/12.000 euro, mentre è in catalogo per 3.000/4.000 euro un’affascinante Cornice bolognese del XVI secolo in legno scolpito, laccato in nero e dorato, caratterizzata da un intaglio tagliente delle campanule, legate al centro da un nastro incrociato, motivo canonico della produzione emiliana del secolo e di quello successivo.
E poi l’immancabile Sansovino, una tipologia di cornice che ebbe molta fortuna nell’area adriatica e in quella fiorentina all’inizio del XVI secolo, sviluppata con diverse variazioni sul tema, sempre a rappresentare una vera innovazione rispetto all’idea di cornice utilizzata fino a quel momento. E tale è una Sansovino seicentesca in legno intagliato, dorato e laccato che è inserita in catalogo con un valutazione di 4.000/6.000 euro.
Accanto a questi esempi di virtuosismi scultorei, nel catalogo troviamo splendidi modelli della prolifica produzione marchigiana, che all'intaglio preferisce il gioco cromatico con cornici spesso dalla sagoma a cassetta riccamente dipinta con realistici effetti a finto marmo o finta tartaruga di forte impatto visivo come una cornice in catalogo per la cifra di 1.200/1.800 euro.
Particolarmente interessante è la piccola cornice del XVII secolo in legno ebanizzato dal profilo lineare ornato da applicazioni e una ricca cimasa in argento e ametiste stimata 1.000/1.800 euro, ebanizzata è anche la grande cornice toscana decorata da eleganti motivi dipinti in oro in catalogo con la stima di 1.500/2.500 euro.
Ma non solo Cinquecento e Seicento: il percorso del catalogo prosegue con il Secolo dei Lumi e l'Ottocento, ampiamente rappresentati con cornici che, se nel Settecento mostrano ancora vivo il gusto di un intaglio ardimentoso, con linee in perfetto equilibrio tra capriccio ed eleganza, a cavallo tra i due secoli si adeguano alle nuove regole del gusto Impero, con un decoro dal respiro più classico che combina eleganza e sobrietà.
Un gusto cui sembra non concedere nulla l’ottocentesco ebanista veneto che ha creato la cornice in cirmolo intagliato con un ricchissimo gioco di volute fogliate la cui stima è di 4.000/6.000 euro. Ugualmente è dell’Ottocento una bella coppia di cornici di non grandi dimensioni che si contraddistinguono per la ricca fascia dorata intagliata giorno con motivi di volute, foglie e mascheroni, di gusto tipicamente seicentesco che è in catalogo per la cifra di 2.500/3.500 euro.
Infine, un affaccio sul periodo in cui Firenze è capitale d'Italia è offerto da un nucleo di esemplari che testimoniano il risveglio dell'attività ebanistica nel capoluogo toscano in quegli anni, con un intaglio che, traendo diretta ispirazione dalle preziose cornici della quadreria di Pitti, torna a farsi ricco di volute sontuosamente rilevate.